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BOUDOIR

Primi Del novecento… sensualità, erotismo, trasgressione, un confine al di là del quale il pudore del tempo non permetteva espressioni razionali. Corpi sinuosi, ricchi di dettagli, timidamente si scoprivano ad un pubblico voglioso di evasioni. Donne, oggetto del desiderio, rappresentavano l’arte del piacere, accendevano un immaginario fiabesco ove un seno, una calza, un sautoir di perle ammaliavano la fantasia bigotta del tempo.

Fine del novecento… visioni mediatiche, esasperazioni corporee sono il simbolo di un’alienazione fisica nella quale due tette sono solo “due” delle tante tette e in cui dei corpi privi di coscienza appaiono immobili davanti ai nostri occhi. Le odalische del passato, simbolo di una raffinata trasgressione si sono trasformate col tempo in tante bambole siliconate dagli effimeri valori ormonali.

YuX, consapevole di ciò che la contemporaneità esprime, guarda con occhi romantici il mondo appartenuto al passato ma realmente presente nel suo esprimere il tempo. Il fascino grottesco della sua donna lo porta a valorizzare le mutevoli sembianze del tempo, rallentandone il degrado con energiche esaltazioni dei tratti somatici. Un corpo, una mente, una figura dai contorni ben definiti diventano semplicemente una rappresentazione scenica dalle molteplici sfaccettature divine. Ogni dama veste la sagoma della sensualità, il sacro ed il profano la decorano di dettagli, il colore la conduce all’oblio della propria vanità.

Realtà, fantasia, scena, farsa, sensualità, perversione, lingerie, nudo… Solo la più timida emozione può dare un’interpretazione a questo Boudoir cogliendo con narcisismo il bello di esserci dentro.

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